Ricordando un pioniere: il mio viaggio accanto a James D. Watson

È stato un onore e un privilegio conoscere e lavorare con James D. Watson, padre della genetica moderna e co-scopritore della doppia elica del DNA, durante gli anni trascorsi al Cold Spring Harbor Laboratory, da lui diretto. Sotto la sua guida e il suo costante sostegno, ho scoperto il meccanismo fondamentale delle cicline e delle CDK e il loro ruolo cruciale nello sviluppo del cancro, insieme ad altre proteine chiave che regolano il ciclo cellulare. Queste ricerche hanno aperto la strada a importanti avanzamenti nella comprensione della crescita e divisione cellulare — con profonde implicazioni per la ricerca sul cancro e molte altre malattie.

In quegli anni, Watson mi parlava spesso del suo profondo affetto per Napoli, una città a cui si sentiva particolarmente legato. Fu proprio alla Stazione Zoologica Anton Dohrn che conobbe per la prima volta Francis Crick, dando inizio a una collaborazione straordinaria che cambiò per sempre la storia della biologia. Anch’io ho avuto il privilegio di lavorare a Cold Spring Harbor in un laboratorio ispirato alla Stazione Dohrn — un simbolico ponte tra la tradizione scientifica italiana e quella internazionale.

Anche se negli ultimi anni non siamo stati in contatto diretto, nel 2024 ho ricevuto con grande emozione — tramite un amico, poiché era già molto malato — una copia del suo celebre libro La doppia elica, con una dedica personale che custodisco ancora con affetto. Quel gesto rimane un ricordo prezioso e il simbolo di un legame che ha profondamente segnato il mio percorso umano e scientifico.

Nel ricordare James Watson, è doveroso rendere omaggio anche a Francis Crick, Maurice Wilkins e Rosalind Franklin — senza i quali l’incredibile scoperta della struttura del DNA non sarebbe stata possibile. Il loro genio, la loro tenacia e la loro visione hanno cambiato per sempre la biologia e la medicina, aprendo orizzonti che ancora oggi continuano a ispirare la ricerca.

La scomparsa di James Watson segna la fine di un’epoca, ma la sua curiosità inesauribile, il suo spirito pionieristico e la sua incrollabile fiducia nella scienza come avventura dello spirito umano resteranno un faro — per me e per tutti coloro che credono nella conoscenza come forza per un mondo migliore.