Il cancro, in termini medici
Il cancro non è una singola malattia, ma una costellazione di patologie caratterizzate dalla crescita e dalla diffusione incontrollata di cellule anomale. Può originarsi in qualsiasi organo o tessuto, formare tumori maligni, invadere strutture adiacenti e talvolta disseminarsi attraverso il flusso sanguigno o il sistema linfatico in sedi distanti (metastasi). A differenza delle neoplasie benigne, le cellule tumorali possono aggirare i controlli regolatori dell’organismo e prosperare, acquisendo spesso capacità biologiche specifiche come eludere la morte cellulare programmata, indurre la formazione di vasi sanguigni e sfuggire alla sorveglianza immunitaria. Comprendere queste caratteristiche fondamentali è essenziale per comprendere perché il cancro richieda interventi mirati, diagnosi precoce e trattamenti personalizzati.

In sostanza, il cancro è una malattia in cui alcune cellule del corpo crescono in modo incontrollato e si diffondono in altre parti del corpo. Il cancro non è una singola condizione, ma un gruppo di malattie in cui le cellule anomale crescono in modo incontrollato e soppiantano quelle normali. Nel linguaggio medico, il termine cancro si riferisce spesso a tumori maligni, masse di tessuto formate da cellule anomale che possono invadere le strutture vicine e, in molti casi, diffondersi (“metastatizzare”) a organi distanti.
Come si sviluppa il cancro
Il cancro è fondamentalmente una malattia genetica: alterazioni nei geni che regolano la crescita, la divisione e la morte cellulare portano le cellule a comportarsi in modo anomalo. Queste alterazioni genetiche possono derivare da errori durante la normale divisione cellulare, da mutazioni ereditarie trasmesse dai genitori o da danni al DNA causati da fattori ambientali come il fumo di tabacco, sostanze chimiche e radiazioni ultraviolette. Nel tempo, con l’accumularsi di queste mutazioni, la capacità dell’organismo di eliminare o riparare le cellule danneggiate diminuisce, spostando l’equilibrio verso una crescita incontrollata e la sopravvivenza di cellule che normalmente dovrebbero morire.
Segni distintivi delle cellule cancerose
Le cellule tumorali sfruttano una serie di caratteristiche distintive, spesso chiamate “segni distintivi”, che le distinguono dalle cellule normali:
- Segnalazione proliferativa sostenuta: crescono anche in assenza di segnali di crescita esterni.
- Elusione dei soppressori della crescita e dell’apoptosi: ignorano i segnali che normalmente indicano alle cellule di interrompere la divisione o di morire.
- Invasione tissutale e metastasi: si infiltrano nei tessuti adiacenti e possono migrare verso siti distanti nell’organismo.
- Induzione dell’angiogenesi: stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni, garantendo un apporto costante di ossigeno e nutrienti.
- Evitamento della distruzione immunitaria: si nascondono o manipolano il sistema immunitario per sopravvivere e crescere.
- Instabilità genomica: accumulano duplicazioni cromosomiche, delezioni e altre mutazioni a un ritmo elevato.
Tumori benigni e maligni
Non tutte le escrescenze cellulari anomale sono cancerose: i tumori benigni crescono in un’area confinata, raramente invadono altri tessuti e solitamente non si ripresentano una volta rimossi, mentre i tumori maligni (cancri) invadono le strutture circostanti, possono recidivare e diffondersi formando nuovi tumori altrove.
Perché è importante comprendere il cancro
Le metastasi, il processo attraverso il quale le cellule tumorali migrano dalla loro sede originale verso organi distanti, sono la principale causa di mortalità correlata al cancro. Molti tumori, tuttavia, possono essere curati o gestiti efficacemente se diagnosticati precocemente e trattati in modo appropriato, evidenziando l’importanza cruciale della consapevolezza, dello screening e di un intervento medico tempestivo.